giovedì 27 maggio 2010

Lettera di un amico

Certo la vita a volte è proprio buffa.
sei sempre di corsa: sveglia presto, lavoro o studio, mille cose a cui pensare: i figli, i genitori, sistemare casa, mangiare, finire le commissioni urgenti, vedere gli amici, divertirsi, giocare, guardare un pò di tv, internet, svagarsi, comprare, e pensi che non ne puoi più.
anche fermarsi a leggere questo lungo post su facebook è un'impresa non facile...
poi ti ritrovi catapultato nella situazione opposta su un letto d'ospedale e non vedi l'ora di tornare alla vita di prima, sì frenetica, incasinata, schizofrenica, ma di cui tu sei il padrone!!!!!
non si possono spiegare così in due parole tutte le emozioni, i pensieri ed i sentimenti che ti girano per la testa quando stai male. ogni percezione è amplificata, ogni paura è ingigantita, ogni speranza vale doppio ed ogni aspetto della tua monotona vita assume un significato particolare: l'acqua che bevi, il bagno che usi, l'odore di casa e il calore delle persone con cui vivi, il poterti alzare dal letto, camminare, mangiare, dormire, guardare come hai sempre fatto, come è la normalità, come tutti fanno, ma come nessuno ci fa caso....
perciò se la sofferenza è terribile perchè ti toglie il pieno controllo sulla tua vita, ti aiuta ad apprezzare a pieno tutto quello che sei e che hai.
se sei riuscito a leggere fino a qua, domattina prova a ringraziare anche per una sola una di queste cose normali della tua vita e di gustarla fino in fondo affinchè possa essere di stimolo per migliorare te stesso per andare a dormire domani sera un pò più contento di come ci sei andato oggi...ne vale la pena!!!

cdb

martedì 25 maggio 2010

Censura alle "Forme del pensiero che ride". Parola a Daniele Luttazzi, esperto in materia.



“Non sopporto che qualcuno che non sa niente di satira, in questo paese abbia il potere di tapparti la bocca”.

Parole che affondano gli artigli nell’attualità quelle di Daniele Luttazzi che ieri sera ha partecipato al festival “le forme del pensiero che ride”. Tema caldo, anzi bollente quello scelto per la penultima serata: la censura e non è un caso che protagonista sia stato proprio lui, il comico esiliato dalla televisione italiana nell’era del berlusconismo.

Telecamere vietate nella sala del maggior consiglio: visti i precedenti di Luttazzi prevenire è meglio che curare. Anzi, a volte neppure quello perché “anche quando non c’erano, si sono trovati i presupposti per fare censura”, racconta l’autore di satoricom e il decameron. Colpire e affondare la satira non è un compito tanto arduo per un censurista, basta fare appello all’etica morale approfittando della volgarità che è parte integrante della satira. Come segnala Luttazzi il problema è che spesso il censurista non sa che le opere presentate al pubblico sono di autori del calibro di Aristofane che nel 2300 a.c. fondò la commedia avvalendosi proprio della satira. O come Molière. Proprio Paolo Rossi durante un suo spettacolo venne accusato di volgarità e oscenità ma il moralizzatore di turno, evidentemente alquanto poco colto, non sapeva che la parole erano quelle del drammaturgo francese.
Con questi esempi si è voluto dimostrare come chi alza dito per giudicare le oscenità messe in scena dalla satira non conosce affatto il genere ma sfrutta la volgarità per mettere a tacere i comici. Comici del calibro di Daniele Luttazzi che attraverso la satira tirano fuori argomenti che disturbano e infastidiscono i censuristi colpiti, laddove non arriva la legge, dalle frustate del genere teatrale.

Bersaglio preferito dei colpi di frusta satirici sono da sempre i politici, ai quali si sono aggiunti giornalisti, mafiosi e preti. E proprio all’altra grande casta italiana è dedicato il dialogo platonico scritto da Daniele Luttazzi e interpretato al termine della serata con l’attore Ottobrino. Correva l’anno 2003 quando il testo venne recitato in un puntata di Satiricom quando in Inghilterra si scatenò l’evento mediatico dei preti accusati di pedofilia. Anno 2010, il fenomeno della pedofilia segretamente custodita dal Clero dilaga in tutta l’Europa (e USA) scatenando un vero putiferio e il dialogo platonico tra Gorgia e Timeo ritorna attuale, come sette anni fa, segnando con le sue satiriche battute l’amarezza di questi fatti riportati a galla dalla verità.

mercoledì 19 maggio 2010

La cultura italiana perde un grande poeta, Edoardo Sanguineti

Non solo poeta: scrittore, intellettuale e professore. Ma anche giornalista, parlamentare e uomo politico. Edoardo Sanguineti si è spento ieri a Genova lasciando un enorme vuoto nella cultura italiana. Sono in tanti a ricordare le sue lezioni all’università su Dante, Boccaccio, Verdi o Moravia, e in politica con i suoi discorsi in pubblico tendenti sempre in una sinistra nella quale credeva. Edoardo Sanguineti era uno di quei personaggi che la politica l’affrontava insieme ai cittadini, vicino ai genovesi: la città sentirà la sua mancanza. Begato in particolare, la zona residenziale che non ha mai lasciato fin dagli anni 70, quando i palazzoni sono stati costruiti insieme alla “diga”. Avrebbe potuto lui trasferirsi nella Genova bene, che però non era quella degli operai, della gente comune. Non solo Genova, ma tutta Italia rimpiange un grande personaggio che ha saputo tener viva la cultura nel nostro paese, raccontandola ai giovani e ai compagni. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo in occasione di una lezione sulla guerra. Peccato fossi molto piccola per poter cogliere e apprezzare il grande intellettuale che avevo davanti: ero alle elementari, alla scuola statale di Genova chiamata “Villa Sanguineti”.

Una delle sue poesie più belle, a mio giudizio

Siamo tutti politici (e animali)
Siamo tutti politici (e animali):
premesso questo, posso dirti che
odio i politici odiosi: (e ti risparmio anche soltanto un parco abbozzo di
[catalogo
esemplificativo e ragionato): (puoi sceglierti da te cognomi e nomi, e sparare
nel mucchio): (e sceglierti i perché, caso per caso)
ma, per semplificare,
ti aggiungo che, se è vero che, per me (come dico e ridico) è politica tutto,
a questo mondo, non è poi tutto, invece, la politica: (e questo mi definisce,
sempre per me, i politici odiosi, e il mio perché:
amo, così, quella grande
[politica
che è viva nei gesti della vita quotidiana, nelle parole quotidiane (come ciao,
pane, fica, grazie mille): (come quelle che ti trovi graffite dentro i cessi,
spraiate sopra i muri, tra uno slogan e un altro, abbasso, viva):
(e poi,
lo so che non si dice, ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali):

venerdì 7 maggio 2010

Biteg 2010: tour enogastronomico tra Astigiano, Monferrato e Langhe

Partenza h.16.15 da Genova Brignole. Arrivo ad Asti alle 18 per iniziare il mio fine sttimana all'insegna del vino e della buona cucina piemontese. Un tour enogastronomico tra ristoranti, hotel e cantine sparsi tra Astigiano, Monferrato e Langhe. Meno male che mi ero ripromessa di perdere un paio di kg entro la fine di maggio...impresa direi impossibile con questo primo week end. Ecco il mio programma:
Sabato 08 maggio
Ore 15.00 Incontro con la guida e partenza dalle Cantine Contratto di Canelli.
Ore 15.30 Visita all’ “Hotel Langhe & Monferrato” a Costigliole d’Asti.
Ore 16.00 Partenza per Asti.
Ore 16.20 Arrivo in Piazza Campo del Palio e breve visita guidata di Asti.
Ore 17.00 Partenza per i laghi.
Ore 19.00 Arrivo e sistemazione presso “Grand Hotel Bristol”(****), Stresa
Ore 20.30 Cena presso il ristorante dell’albergo.

Domenica 09 maggio Ore 10.30 Crociera nel Golfo Borromeo.
Ore 11.30 Arrivo all’Isola Bella, breve tour.
Ore 12.00 Pranzo c/o ristorante Elvezia, Isola Bella.
Ore 14.30 Trasferimento sul Lago d’Orta.
Ore 15.30 Visita di Orta San Giulio
Ore 18.00 Trasferimento a Legro: aperitivo e cena presso l’agriturismo “Il Cucchiaio di Legno”.
Ore 22.00 Rientro al Grand Hotel Bristol per il pernottamento.

Lunedì 10 maggio Ore 9.30 Ritrovo per transfer a Novara Ovest.
Mi toccherà scrivere un bel pò di articoli...quindi il riassunto di questa tre giorni culinaria nei prossimi capitoli!!