domenica 13 marzo 2011

Genova tra oggi e domani, le riflessioni di Ferruccio De Bortoli


Tecnologia, talento e tolleranza sono le coordinate che consentono in una società liquida come quella attuale di contraddistinguere una città in "creativa" sulla scia del proprio passato. Genova, città di porto e protagonista dell'era industriale insieme alle altre due punte del triangolo economico italiano, Milano e Torino, oggi, in che contesto si colloca?

E' a partire da questo questito che si dirama il colloquio pubblico alla Sala del Maggior Consiglio tra Giovanna Zucconi e il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli dal titolo "Genova tra oggi e domani", evento di chiusura di un ciclo di incontri sulla storia del capoluogo ligure organizzati dalla Fondazione Garrone in collaborazione con Palazzo Ducale.

Sul palco della sala più prestigiosa di Palazzo Ducale si parla di economia, di classe politica, dirigente e imprenditoriale e si trascura quell'attualità troppo protagonista che non lascia spazio a uqestioni come la necessità di modernità e sviluppo nella tecnologia, nel talento e nella tolleranza. Perchè sono questi i tre capisaldi, secondo l'ex giornalista del Sole 24 ore e direttore del Corriere della Sera che fanno di un Stato, un paese competitivo su scala globale trascinando con se le proprie città. Genova è un esempio di smart city che ha un grande potenziale ma è incapace di svilupparlo. La colpa non si può attribuire alla città ma alla mancanza di una classe dirigente e politica nazionale capace di investire nello sviluppo tecnologico, nel potenziale dei propri giovani e incapace di reinvintarsi socialmente come nuova società multiculturale. "Dovremmo prendere esempio dal nostro passato", suggerisce Ferruccio De Bortoli, "essere ambiziosi e coordinare il nostro futuro di società multietnica ordinata, con un'ideale di bellezza comune e nazionale che domini sugli interessi privati per anticipare quello saremo tra dieci anni"

Si dimostra preoccupato il direttore del Corriere della sera per il futuro dei figli dell'Italia che dovranno confrontarsi con un mercato globale senza tutele, facendo i conti con una cultura tutta nostra di pensare troppo al presente e non al futuro. "Al Corriere gli assunti al di sotto dei trent'anni sono 1,5%, dato allarmante che dimostra quanto poco si investa sul futuro" afferma. Tono critico rivolto anche allo sviluppo tecnologico: "basta parlare del Ponte sullo Stretto di Messina". E infine a proposito della tolleranza si rivolge ai genovesi, città che sta avviando progetti concreti volti all'emancipazione degli immigrati, il futuro dell'Italia: "Genova è sulla via giusta per diventare una città creativa. Per raggiungere questo successo ci sarà bisogno di sentirsi parte di un progettto che coinvolga tutti i cittadini".

La parola passa alla musica, proposta dal leader dei New Trolls, Vittorio De Scalizi che insieme a Giovanna Zucconi ripercorrono i successi della Scuola di Genova proponendo alcune delle canzoni dei grandi interpreti liguri: Paoli, Lauzi, Tenco e ovviamente il quartetto di "quella carezza della sera" cantata insieme al pubblico con la quale si conclude il ciclo delle lezioni di storia su Genova.


Nessun commento:

Posta un commento